Coltivare Quinoa in Italia: i risultati del 2018
Dopo i risultati complessivamente positivi ottenuti con la varietà Regalona Baer nel 2017 e le ottime risposte offerte dalle varietà europee (Titicaca e Puno) testate nel Nord Italia, nel 2018 abbiamo deciso di fare una comparazione tra 4 varietà, testando in campo aperto anche la varietà
Vikinga, unica priva di saponine** tra quelle citate.
Anche il 2018, per ragioni opposte rispetto al 2017, è risultato essere un anno particolarmente difficile, l’eccesso di piogge in primavera ha infatti reso difficile la semina (ritardandola di almeno 45 giorni rispetto alle previsioni) ed in molte zone d’Italia i temporali estivi hanno danneggiato notevolmente i raccolti.
Ma procediamo con ordine concentrandoci su quella che è stata la nostra esperienza diretta. La semina è stata realizzata il 24 aprile, su una superficie di circa 2 ettari, ripartita come segue: Vikinga 7.000 mq, Titicaca 5.000 mq, Regalona Baer 5.000 mq e Puno 3.000 mq. Il terreno sul quale è stata seminata è un terreno argilloso e in alcune zone, in caso di piogge abbondanti, tende a trattenere acqua, aspetto non secondario in un’annata particolarmente piovosa come il 2018. Prima della quinoa è stato seminato un sovescio di favino, interrato circa una settimana prima della semina (purtroppo il clima ci ha costretto a queste tempistiche). Si è deciso di usare una tecnica di semina diversa da quelle utilizzate fino ad oggi procedendo con una semina a “spaglio” (utilizzando le stesse impostazioni che si usano per l’erba medica), consapevoli che in questa maniera sarebbe stato impossibile effettuare un eventuale diserbo meccanico, ma fiduciosi del fatto che la maggiore densità di semina avrebbe aiutato la pianta a competere con le infestanti. Al momento della semina il terreno ha ricevuto una concimazione molto leggera con circa 4 ql/Ha di guanito.
Il quantitativo di seme utilizzato con questa tecnica è stato di circa 11 Kg/Ha, la scelta di usare un quantitativo leggermente maggiore è stata dettata dal timore di attacchi da parte dell’altica, vista la semina eccessivamente tardiva, e non dalla tecnica di semina. Nonostante nella prima settimana non abbia piovuto, l’umidità presente nel terreno, ha facilitato la germinazione, facendo emergere le prime piante dopo 8 giorni dalla semina. Quest’anno abbiamo notato alcuni attacchi di formiche sui semi, i danni sono stati comunque insignificanti.
La prime precipitazioni sono cadute l’1° maggio, ma nella prima settimana di maggio si sono accumulati 110 mm di piogge, che hanno impregnato il terreno, specialmente in alcune zone (vedi foto).
Le abbondanti piogge hanno avuto un duplice effetto negativo sulla pianta, da un lato hanno causato danni dovuti al ristagno in alcune zone, dall’altro hanno provocato importanti attacchi di peronospora. La varietà più colpita dalla peronospora è stata la Regalona Baer, la Puno non è stata invece attaccata (la varietà risulta infatti essere tollerante alla peronospora e particolarmente adatta ad aree umide). La peronospora si è sviluppato a macchia di leopardo, manifestandosi in maniera più intensa nelle zone nelle quali il terreno ha trattenuto maggiormente l’acqua. È però importante sottolineare che l’effetto della peronospora sulla quinoa non è così devastante come su altre colture, rimanendo soltanto sulle foglie basali, ha però l’effetto di rallentare lo sviluppo della pianta. Le foto seguenti mostrano come la peronospora con lo sviluppo della pianta e l’nnalzamento delle temperature non lasci quasi nessuna traccia.
Tutto il mese di maggio è stato particolarmente piovoso, ciò ha consentito quanto meno di scongiurare attacchi di Altica, che può essere particolarmente dannosa soprattutto nella fase di emergenza della pianta (ma non ha di certo aiutato la pianta a svilupparsi in condizioni ottimali).
A partire dalla metà di giugno, la pianta ha avuto uno sviluppo abbastanza rapido, ad eccezione di quelle aree nelle quali i ristagni d’acqua avevano causato danni irreversibili alla pianta. In queste aree le infestanti avevano ovviamente preso il sopravvento sulla quinoa, si è deciso quindi di intervenire con un trincia su un totale di circa 5.000 mq.
A proposito di infestanti, nonostante l’annata particolarmente piovosa, la tecnica di semina ha dato buoni frutti, infatti ad eccezione delle aree menzionate sopra, non abbiamo riscontrato particolari problemi.
Nella fase di maturazione non sono stati riscontrate particolari criticità, la raccolta è avvenuta a metà agosto, per tutte le varietà (in realtà la varietà Puno avrebbe potuto attendere ancora una settimana, ma vista l’instabilità climatica si è preferito raccoglierla piuttosto che correre rischi.