Quinoa: prove di coltivazione in campo aperto
Dopo aver realizzato prove in parcella per 2 anni ed aver individuato la varietà sulla quale crediamo che si possa puntare (sia per la resa che, soprattutto, per la capacità di adattamento e qualità del seme), nel 2017 abbiamo realizzato una prova in campo aperto su una superficie di 7000 mq. La semina è stata realizzata il 16 marzo con una seminatrice tradizionale a fila continua, abbiamo però sperimentato un metodo di semina leggermente diverso da quello illustrato nell’articolo “La coltivazione della Quinoa”, ricorrendo all’utilizzo della cassetta per semi minuti che permette al seme di cadere e rimanere in superficie, senza essere interrato dai dischi.
Abbiamo inoltre apportato delle modifiche alle uscite per fare in modo che il seme cadesse a terra da un’altezza estremamente ridotta, rimanendo comunque sulla fila.
Dopodiché si è utilizzato un erpice a maglie (con i denti rivolti verso l’alto) per interrare il seme. Crediamo che, per coloro che non dispongono di una seminatrice di precisione e di una sarchiatrice, questo metodo sia il migliore.
La siccità ha ritardato moltissimo la germinazione e l’emergenza delle piante si è avuta dopo circa 15/20 giorni dalla semina (anche perché il terreno era molto asciutto a causa dell’assenza di piogge in autunno e in inverno). Il ritardo nella germinazione ha favorito il saccheggiamento dei semi da parte delle formiche che, in alcune zone hanno causato alcuni danni. Dopo l’emergenza, con le piante ancora in una prima fase di accrescimento (2/4 foglie), si sono verificati i primi attacchi di Altica che in questa fase creano normalmente danni gravissimi. Danni che sono stati evitati dalle gelate (del tutto eccezionali) cadute nelle notti tra il 19 ed il 21 aprile, quando le piante avevano 6/8 foglie , che hanno bloccato l’attacco di Altica e che non hanno provocato alcun danno alle piante (mentre hanno provocato danni ingenti alle altre coltivazioni, vigneti in primis). A partire da maggio si sono avuti nuovi attacchi di Altica, ma con le piante già in fase avanzata, non hanno comportato danni importanti. La siccità e le alte temperature hanno messo a dura prova le piante che sono state in un certo senso aiutate dall’alta umidità notturna. Le condizioni climatiche, hanno fatto sì che non si verificassero attacchi di peronospora e non proliferassero infestanti, ad eccezione di alcune piante di farinello rimosse manualmente in luglio.
La raccolta è stata realizzata il 5 agosto, con una mietitrebbia da cereali (utilizzando i crivelli per erba medica o trifoglio e riducendo la ventilazione). Sono stati raccolti circa 6000 mq dai quali sono stati ricavati 500 Kg di quinoa, il prodotto ottenuto è risultato essere molto pulito da impurità.
Di seguito una rassegna fotografica che illustra le varie fasi del ciclo vegetativo: